Archivi del mese: dicembre 2013

I sette peccati capitali del marketing (sesta parte)

IL 5° PECCATO: MANTENERE BASSO IL VOLUME

Partiamo da una domanda per spiegare meglio questo punto: “quanti clienti oggi  cercano tuoi prodotti e servizi e sanno che la tua azienda esiste?”.

Solitamente la risposta che si trova nelle piccole e medie imprese è una: pochi, sempre troppo pochi!

E se i potenziali clienti nel mercato non sanno che esisti, come potrai vendergli i tuoi prodotti o servizi?

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I sette peccati capitali del marketing (quinta parte)

IL 4° PECCATO: RIMANERE VECCHI DENTRO

Il mercato, i clienti e quindi il modo per trovarli e vendere loro i prodotti o servizi della tua azienda sono in evoluzione continua.

Eppure a volte capita di essere fermi a modelli di business vecchi di anni. e questo mentre ci si lamenta della crisi economica!

Per esempio, un imprenditore oggi deve sapere che 18 milioni di italiani sono su Facebook e che in media le persone passano tre volte di più il tempo sui social network rispetto a quello speso sulle e-mail.

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I sette peccati capitali del marketing (quarta parte)

IL 3° PECCATO: PRESUMERE DI SAPERE

Perché una campagna di comunicazione abbia veramente successo e aumenti le vendite della tua azienda, è fondamentale sapere cosa dire!

Infatti, prima di utilizzare qualsiasi strumento di marketing (una e-mail, una brochure, un volantino) bisogna sapere cosa interessa veramente il nostro potenziale cliente, quali sono le argomentazioni che lo convincono e lo spingono all’acquisto.

Tante aziende, troppe ancora oggi, commettono il grande errore di scommettere. Ipotizzano ciò che dovrebbe piacere al cliente sulla base di “sensazioni”. Continua a leggere

I sette peccati capitali del marketing (terza parte)

IL 2° PECCATO: NON SAPERE QUASI NULLA DEL CLIENTE

Il secondo peccato capitale del marketing, che è sempre in agguato, è conoscere bene il tipo di cliente a cui ci rivolgiamo. Questo, in gergo tecnico, si chiama target.

Immaginate per un momento di voler vendere dei prodotti o dei servizi. Solo che non sapete a chi venderli. Che possibilità concrete di successo avrete nel tentativo di aumentare le vendite?

Questo è il secondo peccato: molte piccole e medie imprese non sanno se il loro “cliente tipo” è un’azienda con fatturato al di sopra o al di sotto dei 5 milioni di euro. Non sanno che forma societaria ha.  Oppure, nel caso in cui vendano ai privati, non sanno se hanno come clienti più donne o uomini, più giovani o famiglie. Continua a leggere