Perché le imprese falliscono ……

UnknownAlla voce IMPRESA il dizionario della lingua italiana definisce il termine come:  “Azione, iniziativa importante e difficile”, ed in effetti fare l’imprenditore  è  qualcosa di estremamente importante e difficile.

Fare l’imprenditore è sicuramente una importante missione sociale ,  ma è anche una sfida che troppo spesso il mercato trasforma in mission impossible,  ovvero il fallimento.

Ma cosa c’è di così davvero difficile o addirittura impossibile? Cos’è che miete così tante vittime ? Perché in realtà vi sono anche molte aziende che invece riescono a superare le varie difficoltà che il mercato gli propone ogni giorno?

Questa è la domanda che mi sono  posto e a cui ho voluto darmi una risposta. Per farlo ho provato ad analizzare alcune delle aziende su cui ho operato, mettendo a confronto quelle  che funzionano  e producono utili, rispetto a quelle in sofferenza.

Al di là delle varie scuse che mi sono sentito rispondere dai molti titolari, uno dei fattori determinanti  che accomuna le imprese che più fanno fatica e sopravvivere è l’ignoranza finanziaria dell’imprenditore. 

Sono molteplici le situazioni che confermano tale “Ignoranza”, dal non avere i soldi per pagare le tasse a giugno quando il commercialista felice chiama in azienda per comunicarti quanti utili hai fatto e tu invece hai il conto corrente in rosso; al non riuscire a coprire  tutti i costi aziendali  anche se in realtà hai già  incassato tutte le fatture !!

Questi sono solo alcuni esempi ma quanti altri se ne potrebbero fare……..

Come più volte sottolineato oggi il  mercato è diventato altamente competitivo e avere solo un buon prodotto non è più sufficiente, anzi quello è uno dei prerequisiti per poter esserci, ma per poter  giocare la partita è indispensabile avere molte altre competenze :  Marketing, Commerciale,  Gestione delle Risorse Umane, Customer Sarvice e  Controllo Finanziario.

Parlando appunto di controllo di gestione e  finanziario però l’imprenditore spesso passa la palla al commercialista, “è lui che se ne occupa….” , purtroppo però, sono pochi i commercialisti che si occupano seriamente di questi aspetti, nella maggior parte dei casi il commercialista si limita a fare il contabile, il fiscalista. Provocatoriamente dico che lavorano per lo stato ma vengono pagati dalle aziende, senza però fare il vero interesse per queste ultime.

Sono pochi i casi in cui il commercialista si è dimostrato un vero professionista in grado di fare consulenza aziendale seria. Quindi la prima cosa che devi chiederti è se il tuo commercialista è un contabile o un vero professionista!

Ma l’avere in azienda un commercialista poco qualificato  è appunto causa  dell’ignoranza dell’imprenditore che troppo spesso non sa nemmeno cosa dovrebbe chiedere o cosa dovrebbe darti il commercialista, e quindi viene scelto sulla base del costo: quello che costa meno così almeno risparmio un pò,  oppure quello che costa di più perché è sinonimo di professionalità! ma siamo certi che funziona proprio così?

In realtà la risposta corretta è che per scegliere un  commercialista devi sapere cosa deve darti e quindi devi conoscere quali sono gli aspetti più importanti che vanno tenuti sotto controllo. Di conseguenza se il tuo commercialista non è in grado di fare questo  lo devi cambiare.

Devi conoscere come funziona un’azienda, sia per la parte finanziaria che per quella economica  in modo da poter interagire correttamente con un commercialista capace.

E’ importante comprendere che esistono appunto due aspetti dell’azienda che vanno considerati:

  • quello economico
  • quello finanziario

Il primo riguarda la gestione caratteristica dell’azienda, ovvero costi e ricavi (vendite ed acquisti), mentre il secondo è relativo alla liquidità dell’azienda attraverso i movimenti di cassa delle banche (incassi pagamenti). Ma purtroppo molto spesso vi è una grossa differenza tra il primo ed il secondo, grandi fatturati e carenza di denaro in banca…..

Non sto qui a dilungarmi su questo punto (puoi sempre scrivermi per chiedere approfondimenti e suggerimenti, esponendo la tua situazione attuale), perché l’obiettivo è iniziare ad aprirti gli occhi e portarti da inconsapevolmente incapace (non sapere di non sapere) a consapevolmente incapace (sapere di non sapere) che è il primo passo per accrescere le proprie competenze.

Le situazioni in cui potresti trovarti sono essenzialmente 4:

  1. l’azienda produce sia reddito che cassa (situazione ideale in cui devi solo saper gestire bene la parte fiscale e di investimenti)
  2. l’azienda produce reddito, ma poca cassa (situazione tipica di imprese che hanno una buona gestione delle vendite, ma pessima a livello finanziario)
  3. l’azienda non produce reddito, ma ha cassa (situazione tipica di imprese di vecchia data che non si sono rinnovate, godono dei bei tempi passati e sono in ciclo di maturità di mercato con fatturato in calo)
  4. l’azienda non produce né reddito né cassa (situazione tipica di pre-fallimento, meglio agire subito per comprendere che direzione strategica prendere prima che sia troppo tardi).

Con questo schemino, puoi velocemente comprendere come sei messo e dove hai necessità di agire.

La parte finanziaria nelle PMI (Piccole Medie Imprese) va in sofferenza a causa dell’ignoranza finanziaria che porta a:

  • assenza di programmazione finanziaria
  • assenza di cruscotti finanziari ed amministrativi
  • uso personale del denaro aziendale
  • errata gestione fiscale
  • indebitamento come soluzione al deficit di cassa
  • idee ed abitudini errate sul denaro
  • credere che la colpa sia del mercato o dello Stato

Un’azienda su due chiude entro i primi 5 anni di attività, solo lo 0,81% sopravvive nell’arco dei 10 anni!

Se non vuoi aumentare la tua percentuale di successo, o se hai necessità di chiariti le idee su come gestire meglio  la tua azienda scrivimi a :

l.meroni@me.com

 

Lascia un commento